Un viaggio nella storia e nel mondo mistico e affascinante dei monaci benedettini. L’Abbazia di Praglia, a Teolo, è la visita immancabile, magari in bicicletta, per quanti decidono di alloggiare all’Hotel Mioni Royal San di Montegrotto, uno dei cinque alberghi dell’SG Hotel Group.
Partendo dall’hotel con la vostra bicicletta, in pochi minuti, potrete raggiungere, con sullo sfondo un panorama collinare unico, la storia Abbazia. L’abbazia di Praglia è un monastero benedettino situato nella campagna padovana, alle falde del monte Lonzina (Colli Euganei) nel comune di Teolo e in prossimità di Abano Terme. Ospita attualmente la Biblioteca nazionale, che è un monumento nazionale italiano. È attualmente retta dall’abate don Stefano Visintin e la comunità conta 49 monaci. La chiesa abbaziale di Santa Maria Assunta è stata elevata da papa Pio XII nel febbraio del 1954 alla dignità di basilica minore. Il monastero, sul retro e a sinistra della chiesa, è articolato in quattro chiostri: doppio o della clausura, botanico, pensile e rustico.
Alla seconda metà del XV secolo risalgono il chiostro botanico, un tempo destinato alla coltivazione delle piante medicinali e oggi elegante giardino, il chiostro doppio circondato dalle celle dei monaci e il chiostro pensile o “del Paradiso”, collocato al primo piano e caratterizzato da colonne e capitelli finemente lavorati. Più tardo il chiostro rustico su cui affacciano la foresteria e il centro per conferenze e attività culturali.
Altro ambiente suggestivo è il refettorio monumentale, al cui interno si notano, oltre al magnifico arredo ligneo, una grande “Crocifissione” dipinta da Bartolomeo Montagna alla fine del ‘400 e un pulpito in marmo utilizzato per la lettura delle Sacre Scritture durante i pasti. Meta di un costante turismo religioso, ospita al suo interno anche una Biblioteca Monumentale Nazionale, che contiene circa 100.000 volumi. La sala al piano superiore è impreziosita da 17 tele di G.B. Zelotti, pittore del tardo Cinquecento, inserite negli scomparti del soffitto in legno. Altre tele dello stesso artista, con temi biblici, si trovano ora nel refettorio. Il laboratorio di restauro dei libri e codici antichi è un altro fiore all’occhiello dell’Abbazia.